Arrival, Recensione

Il primo contatto con una razza extraterrestre. La paura di sbagliare e condannare tutta l'umanità.

Arrival, film del 2016 di Denis Villeneuve,candidato a otto premi oscar, racconta di questo attraverso gli occhi di una scienziata, Luise, più precisamente una linguista, impersonata da Amy Adams, che ha il compito di approcciarsi con un nuovo linguaggio.
Gli alieni però non arrivano solo (come in ogni block buster) negli Stati uniti, ma in diverse parti del mondo.

Si riprende quel filone fantascientifico moderno, che conta film come Gravity, Interstellar e The Martian, che vede lo scienziato come protagonista e che arriva ad indagare l'ignoto.

Seguiamo Luise nel percorso che fa per comprendere il linguaggio alieno, spinta dai militari a fare le fatidiche domande " chi siete?Qual'è  il vostro scopo sulla terra?"

Denis Villeneuve adatta quello che è il suo stile e il suo modo di fare cinema al genere fantascientifico, utilizzando gli stilemi e la tensione del thriller. 
Villeneuve quindi riesce a fondere il cinema d'autore e block buster.

Un film quadrato, che non cade nella solita retorica dell'eroe,non ha mai cadute di stile e mantiene sempre una compostezza mentre porta avanti il suo messaggio.

Tutto è eccelso in questo film: la regia di Villeneuve accompagna i personaggi e crea quella sensazione di lentezza dinamica che caratterizza le sue opere; le performance sono buone, ma il film si regge soprattutto su quella di Amy Adams che mette in gioco una recitazione degna di nota e trasmette sia la paura del primo approccio sia l'adrenalina che ti provoca la scoperta e lo studiare qualcosa di nuovo e mai visto.

La colonna sonora, che presenta pezzi classici e moderni, immerge lo spettatore nel racconto.
E' pero il racconto e l'originalità di come la storia è raccontata a stupire(il film è tratto da un racconto di Ted Chiang, Storia della tua vita).

Un film pieno di simboli che si richiamano l'un l'altro e che vengono a loro volta richiamati dall'intera struttura del film. Tutto a servizio di un messaggio semplice ma profondo, un messaggio di solidarietà e di collaborazione; un messaggio che condanna l'incomunicabilità tra popoli e spinge il mondo alla coesione.








Commenti