Animali Notturni, Recensione Film


"Quando ami qualcuno dovresti fare attenzione. Potrebbe non capitarti più"




Animali notturni è un film difficile, criptico e pregno di simbolismi.

Tom Ford, dopo lo splendido "A single man" ,che vide Colin Firth vincitore della coppa volpi a miglior attore a Venezia, torna alla regia con questo film, virando sul noir, con delle sfumature thriller.

Rimaniamo nella scena borghese come in "A single man" dove questa donna, una gallerista, sembra non essere più felice della vita che fa, e sene anche di non amare più l'arte. Il suo matrimonio non va esattamente bene.
Un giorno riceve un manoscritto, del suo primo marito, dedicato a lei. Lui gli chiede di leggerlo e di incontrarsi poi per parlare del libro, che sta per essere pubblicato.
 
Seguiremo quindi queste due storie, quella del libro e quella della donna, che ci portano in un vortice di tradimenti, violenza, inganni, tormenti e vendetta.

Un film che parte da un'ambientazione che ricorda quella alto-boghese  de "la grande bellezza",abbozzando gli stessi temi spostandosi poi sui binari Coeniani fusi alla poetica e al tormento tipico dei film di David Lynch.

Ford fa un film atipico, originale nella scrittura, che riprende dai grandi del cinema e che vanta un cast in stato di grazia.

I personaggi non sono stereotipati e vengono approfonditi in modo interessante; strepitosa l' interpretazione di Micheal Shannon e di Jake Gyllenhall.

Nel finale forse si sente un pò la mancanza un una mano più esperta cinematograficamente: ford esalta la divisione delle storie forse eccessivamente. Il film però rimane solido e sofisticato, molto poetico e attuale.

L'unico difetto potrebbe essere la vastità di temi trattati anche marginalmente; lo spettatore potrebbe rimanere spaesato e confuso.

Un film molto interessante, intelligente e peculiare, che elogia la vendetta mentale e psicologica e studia la debolezza umana.

 







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